A cosa serve


I risultati del mineralogramma esprimono innanzitutto le carenze o gli eccessi dei vari minerali analizzati.

Le carenze possono essere dovute ad una introduzione o ad una assimilazione deficitaria e l'intervento terapeutico principale sarà quindi quello teso a garantire un apporto sufficiente e biologicamente disponibile del minerale in carenza, attraverso il ricorso a integratori alimentari. Nel caso gli eccessi o le carenze minerali fossero valutati dal medico come l'espressione del cattivo funzionamento di una o più ghiandole (tiroide, surrene, ecc.), la terapia sarà allora mirata al ripristino della loro funzionalità.

Oltre alla valutazione in valore assoluto dei singoli elementi, il mineralogramma fornisce anche la valutazione dei rapporti tra i vari minerali, aiutando il medico a cogliere quelle “relazioni pericolose” nascoste che agiscono nel nostro organismo. I dati raccolti dal mineralogramma non hanno infine solo valore diagnostico: molte malattie (l'artrite reumatoide ad esempio) che sono caratterizzate da particolari squilibri minerali, si manifestano a livello del capello prima che la malattia stessa compaia con dei sintomi chiari.

Una lettura e un'interpretazione basale del mineralogramma ci permettono pertanto di elaborare:


· a descrizione dell'intervento del Sistema Nervoso Autonomo nella gestione dello stress e nella definizione della individualità metabolica (simpaticotonia - parasimpaticotonia),
· l'individuazione della tipologia metabolico-ossidativa (lenta o veloce),
· la valutazione funzionale della ghiandola tiroidea nell'ambito della sua attività di regolazione della produzione energetica,
· la valutazione funzionale del surrene in risposta agli agenti stressogeni e nei confronti dei processi ossidativi,
· l'indicazione delle scelte nutrizionali più appropriate per il destinatario del mineralogramma (analisi minerale tessutale).
· l'elaborazione di uno schema di trattamento con integratori.